I 5 errori classici in un matrimonio mediocre
“L’istituzione del matrimonio è in crisi”. Credo che anche voi come me, avrete sentito mille volte questa affermazione. Ma è proprio cosi? In base ai dati ISTAT relativi al decennio 2006-2016, i matrimoni sono effettivamente passati da 245.992 a 203.258 con un calo netto del 17,3%. E’ interessante però notare leggendo meglio i dati, come l’incidenza dei riti civili sul totale complessivo sia passata da un rapporto di 1 a 3 (34%) ad uno di 1 a 2 (46,9%). Tradotto in numeri significa un passaggio da 83.637 cerimonie a 95.328, con un aumento in controtendenza del 13,9%.
In assoluto quindi non è tanto l’istituzione del matrimonio ad essere in crisi quanto la sua formula classica, quella tradizionale. Lungi da me affrontare considerazioni di carattere religioso che non mi competono ma dalla mia esperienza diretta mi limito a confermare che sempre più persone tra i miei clienti propendono per cerimonie con rito civile, magari organizzate sul luogo stesso del rinfresco, come ad esempio Villa Bianca a Rovellasca che si presta molto bene allo scopo. Chi opta per questa soluzione cerca però generalmente e non a caso una formula fresca, distaccata dai canoni classici, originale e anticonformista nella giusta misura. In altre parole non è vero che manchi la voglia di celebrare ma nelle nuove generazioni noto un rifiuto netto per farlo attraverso le procedure istituzionalizzate, quelle logore e stantie a cui sposi e ospiti decidono di assoggettarsi più per rispetto della tradizione che per reale piacere o volontà.
Quello che vedo non è quindi un crollo dell’idea di matrimonio ma bensì un cambiamento in direzione di un concetto più moderno della formula che sancisce l’unione tra sposo e sposa da una parte e che ne celebra l’evento dall’altro. Ma quali sono le caratteristiche che definiscono una formula giovane del rinfresco di matrimonio? Possiamo raggrupparle in 5 possibili errori nei quali non devi incorrere se non vuoi che il tuo evento diventi la solita pesante via crucis da sopportare per te e per i tuoi ospiti:
1. Non renderlo troppo serio
Il fatto che si tratti di un evento certamente importante non deve automaticamente comportare che sia anche austero. I ricevimenti “stile impero” vengono mal sopportati dalla maggior parte delle persone, nella stessa misura in cui una cravatta da una sensazione di soffocamento a chi non è abituato a portarla. Bicchieri i cristallo sagomati, posate d’argento e finiture in oro impongono tacitamente il rigorosissimo rispetto un’etichetta che sopravvive ormai solo nei matrimoni “bacchettoni” di una volta e che non siamo più disposti ad accettare: non certamente una situazione nella quale ci si sente a proprio agio. Alleggerite il vostro evento con elementi e colori naturali che rendano il vostro matrimonio un prezioso pranzo in un dehor della campagna inglese e non un ricevimento di gala alla corte di Luigi XVI.
2. Non renderlo troppo statico
Restare seduti in balia dei ritmi stabiliti da altri non è piacevole per nessuno. Hai presente quando fai un viaggio in aereo e sei costretto a restare in un metro quadro di spazio per tutto il tempo? Ti assale la claustrofobia e non importa se il viaggio dura poche ore o se si tratta un volo transoceanico, sarà comunque una sofferenza. Evita nella misura del possibile di far vivere la stessa esperienza ai tuoi ospiti. Alleggerisci il piu possibile la parte del pranzo servita al tavolo e sposta il peso sul buffet che è piu divertente, vario e interattivo. Alcuni sposi decidono di non adottare proprio alcuna soluzione servita ma di suddividere i piatti del primo o dei secondi su altrettante isole in modo che gli ospiti possano spostarsi da una all’altra nell’ordine che prediligono e nel momento a loro più gradito. Altri addirittura arrivano a scegliere sedute libere, senza assegnazioni, in modo che gli ospiti possano decidere di sedersi a chiacchierare con alcuni durante il primo e con altri durante il secondo. Qualunque sia il grado di “libertà” che vuoi dare al tuo matrimonio, ricorda di non costringerlo troppo.
3. Non renderlo banale
Ai tempi dei nostri genitori il matrimonio era l’occasione di festa in cui si aveva l’opportunità di mangiare i “piatti delle feste”: il prosciutto crudo, il risotto con i funghi, l’arrosto di vitello con le patate, la torta Saint Honorè. Le abitudini alimentari sono però nel frattempo profondamente cambiate. Anzitutto quello che una volta veniva considerato il cibo della domenica, oggi non solo è disponibile tutti i giorni ma è diventato talmente consuetudinario da avere decisamente stufato, da risultare noioso e banale. In secondo luogo le trasmissioni di cucina e i ristoranti stellati ci stanno sempre piu spostando verso un concetto “gourmet” del cibo, meno propenso alle quantità smodate ad ogni costo per prestare maggiore attenzione alla qualità e agli stimoli gustativi. Insomma da un’esperienza gastronomica come il ricevimento di un matrimonio chiediamo di essere “stimolati”, che si riveli un’avventura divertente ed emozionante, che non ci lasci indifferenti.
4. Non protrarlo troppo a lungo
Negli scorsi decenni i banchetti erano ancora saldamente ancorati alle radici dell’alimentazione contadina degli anni ’50, basata su condimenti ricchi di grassi e su piatti il più possibile sostanziosi perchè il concetto inconscio che dovevano trasmettere era quello di ricchezza e abbondanza, elementi desiderati da tutti perchè assenti fino a quel momento. Il pranzo di nozze doveva quindi essere opulento, con mille portate e durare il più a lungo possibile, perchè questo esprimeva “valore” ed era il fattore attraverso il quale si voleva impressionare gli ospiti. Oggi non riusciamo a mangiare due piatti di stracotto senza avere il mal di testa fino al giorno dopo ma nonostante questo ancora esistono matrimoni interminabili che iniziano al mattino e che si protraggono fino a notte inoltrata. Ebbene, non te lo dirà nessuno ma è una pratica diventata insopportabile a chiunque. Concentra il tuo ricevimento in un’esperienza che sia intensa invece che inutilmente lunga. Consenti a tutti di poterne godere con tempistiche più in linea e più coerenti con le esigenze attuali.
5. Non dimenticarti delle “minoranze”
La nostra società sta cambiando. La diffusione di movimenti etici legati al consumo del cibo come il vegetarianesimo o il veganesimo è sempre più ampia. Mai come ora poi, intolleranze e allergie nei confronti di una moltitudine di alimenti sono all’ordine del giorno. L’immigrazione una volta praticamente sconosciuta, sta inoltre portando ad integrare tra le nostre amicizie o nelle nostre famiglie persone delle più svariate etnie e credenze religiose. I nostri bambini infine sono ipersollecitati e hanno sviluppato gusti ed esigenze proprie, non ultimo verso l’alimentazione. La concezione di eventi basati su un menu senza eccezioni a cui in qualche misura bisogna adattarsi non è più applicabile oggi, proprio perchè queste eccezioni sono ormai troppe e non possono più essere ignorate. Le quote “minoritarie” dei tuoi ospiti meritano di godersi e di vivere appieno il tuo matrimonio nella stessa misura in cui lo meritano tutti gli altri. Sii sempre certo di prevedere una soluzione pensata anche per loro, che il menu comprenda dei piatti dedicati e che gli vengano opportunamente segnalati.
Tutti questi suggerimenti sono vincenti nel trasformare il tuo matrimonio in un evento giovane e frizzante ma alla fine se ci pensi, la regola fondamentale per rendere il tuo matrimonio moderno e piacevole per i tuoi ospiti è una sola: non essere l’eccezione di una formula morente ma sii la conferma di un trend in crescita.