Ma alla fine chi perde sempre sei tu
Scegliere il catering per il tuo evento è sempre molto complicato: intervengono un’infinità di fattori, molti sono decisamente articolati e alcuni addirittura in contraddizione. Non per niente molti sposi raccontano il periodo delle scelte precedenti il proprio matrimonio come uno dei più stressanti della loro vita. Ora, io non voglio complicarti ulteriormente le cose, ma è necessario che ti segnali un fattore di scelta che molti tendono a trascurare: i tuoi ospiti.
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Te lo dico molto chiaramente: un ricevimento di matrimonio classico è una GUERRA SILENTE che le aziende di catering sanno affrontare molto bene e come ciascuna guerra, fa morti e feriti: i tuoi ospiti
Pensi io stia esagerando?
Prova ad immedesimarti e immagina come la vivono loro:
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Fa caldo, molto caldo. Il trasferimento sul campo di battaglia del pranzo è più difficoltoso del previsto, i plotoni dei tuoi invitati arrivano a ondate, gia notevolmente fiaccati nel fisico e nello spirito.
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Il primo fuoco di sbarramento pronto ad accoglierli è la linea del buffet che li aggredisce attraverso l’arma bianca dell’effetto “VETRINA DI NATALE“: una magnifica quanto vaporosa esposizione ricca di cromaticità e movimento, fiori, decori, contrasti di ogni genere di colore su diversi livelli di alzate. “Cascate” di cremine e mozzarelline ai mille profumi, “trionfi” di pinzimonio, pomodorini ripieni di riso, intreccio multicolore di spume, spumine e spumette, barchette di sedano caprino e noci, roselline di bresaola e torte dell’orto, oltre all’immancabile grana scavato a roccia e il mitico prosciutto crudo “dolce” tagliato al coltello dalla morsa. Ai lati degli sbarramenti il mortaio con l’olio bollente aspetta i fuggitivi dal fronte con l’ANGOLO DEI FRITTI, in cui gnocco fritto e foglie di salvia fritte imperversano.
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E’ un una MANOVRA A TENAGLIA incredibilmente efficace e i tuoi ospiti non mangiano da due giorni per prepararsi alla battaglia e il tuo nemico lo sa. E’ una carneficina: gli invitati si sfilano letteralmente i piatti dalle mani. Sembra essere un successo pazzesco, guarda come si avventano sul cibo!
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Poi passato il furore della battaglia arriva piano piano la CONSAPEVOLEZZA che le cose non si stanno mettendo bene, anche se nessuno te lo dirà mai: si sono abbuffati ma cosa hanno mangiato? Pastella e foglie dell’orto fritti, qualche cubetto di grana padano 11 mesi pallido-pallido che faceva ancora “muuu”, qualche fetta tagliata male di prosciutto dolce, dove per essere sicuri che “dolce” lo sia per davvero lo si è scelto al livello minimo sindacale di stagionatura ( e di prezzo). Per il resto gambi di sedano con il caprino… cremine dal sapore indefinito… julienne di carote in pinzimonio… torte salate… Si, buonino… ma che palle! Si, insomma si sono riempiti di verdura e cibo banale che avrebbero potuto tranquillamente mangiare anche a casa loro durante il Pic Nic di Pasqua.
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Si iniziano a vedere i PRIMI CADUTI e le prime vittime a dare forfait in questi casi sono sempre bambini ed anziani: il loro ricevimento finisce qui, salvo poi ripresentarsi per il dolce. Questo alla fine è quello che avranno avuto e che ricorderanno del vostro matrimonio.
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Dopo la prima scrematura delle truppe grazie al buffet, parte la MANOVRA DI ACCERCHIAMENTO attraverso la costrizione della seduta al tavolo, dove gli ospiti indifesi subiranno l’azione della cavalleria del Primo Piatto. Diamine, come buon matrimonio impone, questo deve essere un risotto! E come sempre succede, non c’è verso di mangiarne uno cotto bene: o è crudo o è scotto o è sciapo o è banale, oppure si avventura in abbinamenti alla moda, nati per colpire duro ai fianchi la vostra voglia di novità, tipo Fragole&Champagne.
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Chi è rimasto è stoico e attaccato al dovere e alla fine lo mangia per poi passare a subire l’attacco del… SECONDO REGGIMENTO che solitamente coincide con un brasato o un arrosto con le patate, pallido e monotòno, trascinato e stanco come gli ultimi baluardi della truppa degli Invitati che qui finiscono per capitolare definitivamente.
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I fumi del caffè e dell’alcool di limoncelli e mirti vari lasciano intravvedere la FINE DELLA BATTAGLIA, anticipata dall’ultimo fuoco di artiglieria di spume, pasticceria mignon (pasticcini insomma), dolcissime ed inconsistenti emulsioni che ingolosiscono in modo facile ed una torta del solito stopposo pan di spagna annegato. Chiuso.
E’ stato un massacro.
E’ giusto documentare la resa riportando LE VOCI di chi c’era ed immortalandole ad imperitura memoria:
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BUONO? CONTENTO? – “Mmh. Si. Buono. …E’ un catering, mica un ristorante, cosa ti aspetti?“COSA TI E’ PIACIUTO DI PIU’? – “Mmmmmhh…. Ehhhh…. Quella cosa che abbiamo mangiato all’inizio… Ma si dai, quella cosa rossa sul crostino…! …o era gialla…?“SODDISFATTO? – “Eum…. Ma si dai! Alla fine è andata, è un giorno di festa per gli sposi! Viva gli sposiiii!“
La guerra è finita come sempre, come una PARTITA A SCACCHI in cui ciascuno ha apparentemente avuto ciò che voleva: gli ospiti hanno sicuramente mangiato su questo non c’è dubbio, il catering ha vinto la sua guerra portando il peso della battaglia dove gli ha fatto comodo e infine il costo è rientrato tranquillamente nel budget ipotizzato dalla famiglia degli sposi.
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Tutti contenti. Tutti. Tutti tranne forse voi, che siete chi alla fine ci perde sempre: in uno dei giorni più importanti della vostra vita avete avuto una cerimonia alla “salviamoci in qualche modo e portiamola a casa”. Del vostro matrimonio NON SI RICORDERA’ NESSUNO, nel bene e nel male, forse neppure voi più di tanto. Nessuno ne è rimasto spiazzato ma nemmeno ne è rimasto colpito. Sognavate il viaggio della vita in un’isola tropicale le cui 1000 foto non sarebbero mai state in grado di rendere giustizia alle infinite emozioni e avete avuto invece un tranquillo weekend senile a Viserbella. Tutto perchè la vostra guerra non avete avuto il coraggio di PROVARE A VINCERLA.
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“Memento Audere Semper” (ricorda di osare sempre) diceva D’Annunzio. Ma nel caso dei ricevimenti di matrimonio vincere la tua guerra E’ PIU’ FACILE DI QUELLO CHE PENSI: ti serve solo trovare una formula giovane, snella, divertente e piacevole per tutti. Qualcosa di innovativo e che incuriosisca ma anche allo stesso tempo possa risultare gradito alla grande maggioranza degli ospiti. Qualcosa che contenga valore VERO, preparato DAVVERO in quel momento e SOLO PER TE, in cui l’estetica è importante ma non meno della materia prima. Qualcosa che si basi su incontri di sapore nuovi, ma facilmente riconoscibili anche ai più tradizionalisti. Qualcosa di speciale per un giorno speciale, che sia realizzato IN ESCLUSIVA dai MASSIMI ESPERTI di quello specifico settore.
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Qualcuno ha detto “BARBECUE CATERING“?
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